Come scrivere una sceneggiatura di un corto



Finalmente è arrivato l'agognato momento di SCRIVERE LA SCENEGGIATURA, perfetta aggiungerei io ... i nostri allievi sono al lavoro indefessamente da qualche giorno. Il nostro "buon" Raffaele Pizzatti Sertorelli (RPS per gli amici) in questi ultimi incontri, ha aiutato i ragazzi nel lavoro di sceneggiatura sui soggetti  cinematografici che sono stati scelti (in un post precedente vi abbiamo dato dei criteri fondamentali per valutare le idee più efficaci e che funzionano di più: andate subito a rileggerlo se non ve lo ricordate!).

Cominciamo intanto dalla cosa pìù semplice e banale. La DEFINIZIONE di SCENEGGIATURA

"Suddivisione in scene ed in atti di un'opera cinematografica"
"Copione cinematografico, con l'indicazione ordinata delle scene e dei dialoghi per la realizzazione del film"
Bene adesso finalmente sapete che cos'è una sceneggiatura! Direi che era proprio ora .... Ma adesso come possiamo scriverla? Come dobbiamo approcciare la sua stesura? Non vi preoccupate per questo ci pensa Super-Raf con i sui consigli pratici sulle tecniche di scrittura per il cinema, e, al limite, se gli fate uno squillo, ve le scrive direttamente lui....

Dovete sempre avere presente che la sceneggiatura non è solo un buon testo che tenete nel cassetto segreto per compiacervi della vostra bravura, ma deve essere uno strumento efficace che assolve differenti funzioni:

  • 1. E' il frutto ufficiale di tutti i vostri sforzi di scrittura!
  • 2. E' il mezzo attraverso cui chiedere dei soldi, spesso una montagna, a qualcuno che deve scommettere su di voi.
  • 3. Riflette voi stessi: quello che il produttore legge coinciderà con l'idea che avrà su di voi.

Dunque è fondamentale possedere delle tecniche di scrittura che vi aiutino a stendere una buona sceneggiatura; i nostri ragazzi li hanno già sentiti durante le lezioni sul campo (forse in questo caso meglio dire scrivania...), perchè le dritte le diamo quando ci sono problemi pratici di scrittura (e quelli fidatevi non mancano mai!!!). La volta precedente abbiamo visto quali domande di partenza occorre farsi per delinera la meglio dove va la storia che stiamo scrivendo.

Oggi invece vi diamo in più:

 

5 CONSIGLI PER SCRIVERE UN'OTTIMA SCENEGGIATURA

 

  • 1. L'idea, una volta individuata con chiarezza, deve essere drammatizzata (ovvero avere una struttura con azione e personaggio).
  • 2. Il personaggio deve seguire una sua linea d'azione ( e sopratutto mantenerla!)
  • 3. Suddividete la struttura della storia in 3 ATTI che scandiscono gli avenimenti, così come insegna la drammaturgia classica.
  • 4. Prima di scrivere la sceneggiatura vera e propria dove preparare una scaletta, cioè l'elenco sintetico delle azioni che i personaggi compieranno nella storia.
  • 5 Siate sempre e comunque sintetici nelle descrizioni e sopratutto semplici e chiari nella scrittura.

Questi sono alcuni dei tanti consigli che diamo durante i nostri corsi ed in nostri workshop. Ma dico io come fate senza? Non risucite vero? Vi capiamo! Certo che vi capiamo! Allora non dovete far altro che:

6 BUONI MOTIVI PER ISCRIVERVI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

 

1 - Volete i migliori consigli per girare corti e documentari? Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
2 - Volete ricevere offerte esclusive per i nostri corsi? Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
3 - Volete avere tariffe agevolate per l'acquisto di materiale presso i nostri partner?* Siiiii
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 * Sala posa e noleggi vari (AViLab), Spazi televisivi (Prima Free), Fotocamere e videocamere (2emme), Accessori e luci (Ramaidea).



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E per finire ecco il video del nostro allievo Enrico Colelli che vi spiega i motivi per cui è fondamentale iscrivervi al nostro corso:

Vi fa gola questo fiume ininterotto di sapere cinematografico? Volete anche voi imparare tutti i segreti della produzione di un cortometraggio vincente
Avete ragione a volere consocere tutto e subito! Ecco perchè dall'anno prossimo avrete a disposizione un fantastico CORSO MULTIMEDIALE sulla produzione di un cortometraggio con le reflex e final cut, da gustarvi ad ogni ora del giorno (e della notte). Così non dovrete più stare senza di noi..... 
Come? Volete già sapere quando esce? Iscrivetivi alla nostra NEWSLETTER ed abbiate fede....

A presto
Raf&Fede

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Le 8 regole della luce, secondo Mario Nanni



Che cosa significa disegnare la luce nel cinema? Solo i grandi DOP possono darci una spiegazione a riguardo, e probabilmente neppure in modo completo. Spesso per innovare un'arte si è costretti a prendere spunto da quelle attigue: la contaminazione può sfociare in vicoli ciechi ma anche dare il via a nuovi percorsi, fino a prima impensabili (vedi ad esempio il caso della geometria dell'immagine in Kubrick)
Questo dunque il motivo per cui, questa volta, affrontiamo il tema della luce non tanto dal punto di vista di quello classico, cioè del direttore della fotografia, come abbiamo fatto in un precedente post, ma da una prospettiva del tutto nuova: quella di un progettista della luce di fama internazionale, ovvero Mario Nanni.

Il video che vi proponiamo è stato realizzato in occasione della personale dedicata a lui presso lo SPAZIO FMG PER L'ARCHITETTURA, Galleria milanese di Iris Ceramica e FMG Fabbrica Marmi e Graniti.

Il titolo della mostra è:
 "Le otto regole di luce di Mario Nanni"


Ve le proponiamo ora nella loro interezza:

  • 1.  Regola 1 | PRESENZA ASSENZA Presenza di Luce e assenza di corpo illuminante: magia, stupore ed emozione della luce senza l'evidenza della forma da cui nasce. La presenza-assenza della luce è un viaggio spazio temporale che rompe i confini della materia. Da una sorgente nascosta far risplendere i corpi su cui la luce si appoggia. 
  • 2. Regola 2 | LUCE SOLO DOVE SERVE Chimica della luce: ci vuole la dose giusta e calibrata perché nasca l'alchimia. In un ambiente non servono tante luci. Ne basta una. Capace di far cogliere le emozioni, gli sguardi, l'attenzione. Luce, una e una sola. Dove serve. 
  • 3. Regola 3 | LO SPESSORE DELLA LUCE Ha spessore ciò che ha volume, ha volume ciò che genera ombra. L'ombra nasce dalla luce e la luce genera volumi definendone gli spazi. La luce che aiuta a scoprire e leggere l'architettura stessa. La luce è materia e come tale va trattata. 
  • 4. Regola 4 | LUCE MATERIALE DA COSTRUIRE Un progetto non è solo materia ma anche luce. L'architettura è progettazione di luce. Troppo spesso la luce è un post intervento: corregge enfatizza e nasconde ciò che ha già preso una sua forma. Ma la luce, quella che non si vede ma si sente è un tutt'uno con la materia che si appoggia. E' quindi necessario costruire con la luce. 
  • 5. Regola 5 | ELOGIO DELL'OMBRA La forza della luce coincide con l'approssimarsi al suo spegnersi. Su questo confine tra luminosità e oscurità prende forma l'architettura. Si ragiona per positivo e negativo: l'ombra è il vuoto e il pieno della luce. Quando si produce luce, non bisogna progettare tanto la luce in sé quanto l'ombra che gli oggetti colpiti da essa emettono. 
  • 6. Regola 6 | LUCE IN MOVIMENTO La luce segue il ritmo che va dall'alba al tramonto cogliendo aspetti architettonici, simbolici, narrativi e descrittivi legati alla città e ai suoi protagonisti. Muovendosi la luce diventa racconto e poesia come nel caso dell'illuminazione della facciata del Teatro alla Scala di Milano: grazie alla LIV (Lampadina a immagini variabili) la luce è in grado di modularsi e di trasformare le superfici su cui si appoggia modificando i confini e le profondità della facciata stessa. 
  • 7. Regola 7 | LA LUCE GENERA COLORE Nessun oggetto emana un colore uguale a se stesso durante tutto l'arco della giornata. L'oscurita fa scomparire i colori perché il colore è luce. È la luce che dà ad ogni oggetto il suo colore, per questo il colore diventa strumento di progettazione. 
  • 8. Regola 8 | L'EMOZIONE DEL NULLA L'emozione del nulla è l'incanto di poter vivere una situazione piacevole per mezzo della luce che avvolge uno spazio, senza che essa si manifesti apertamente, vivere emozioni attraverso quello che vedo. Rendere più pregne di significato le cose. Creare una magia invisibile. Come nel caso dell'illuminazione della scultura dell'Ermafrodito dormiente non occorre creare una luce sagomata che avvolge omogeneamente nella sua totalità l'opera; si tratta di dare un valore alla sua inquadratura, appoggiare lo sguardo della luce dove si appoggia lo sguardo dello spettatore.


Sono regole, come vedete, dedicate principalmente al contesto progettuale; ma, riviste nel giusto modo, possono essere un'utile spunto di riflessione per ripensare a fondo il concetto del senso della luce all'interno della produzione video di un cortometraggio oppure di un documentario.


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La scelta del soggetto cinematografico



Scegliere con cura un buon soggetto cinematografico non è una scelta facile. Tre sono almeno le variabili minime che bisogna valutare e che abbiamo descritto in un precedente post

Bene! anche al nostro corso di cinema è venuto è il momento di tirare le fila del discorso e fare una scelta definitiva. Tra tutti i soggetti scritti dagli allievi dovevano restarne solamente due!

1.I SOGGETTI PARTECIPANTI

Sono stati 8 in tutto i soggetti cinematografici che hanno partecipato alla selezione finale (qualcuno infatti ha preferito non proporre nulla, qualcuno invece ha deciso di lavorare in coppia). Eccoli in sintesi:

PAOLO  - L’amore per una coppia in crisi
TOBIA - Un imprenditore suicida
GIACOMO - Il sogno del detenuto
LUDO + CHIARA - Storia di una bicicletta
FLAVIO - Il dottore dei pazzi
GAS - Sulla strada
MATTEO - Lentezza
GIULS - Colpo di stato


2. LA SELEZIONE

Ogni idea è stata analizzata senza pietà con i suoi pro ed i suoi contro: alcune era più che altro una suggestione (Matteo su tutti e un pochino anche Ludo+Chiara), altre sembravano un colossal hollywoodiano (Flavio e in parte minore Giulia), qualcuna era una trasposizione cinematografica di fatti di cronoca (di sicuro le sceneggiature di Paolo, Gas e Tobia e direi forse non a caso...), qualcun'altra molto più visionaria (Giacomo).

La selezione è stata molto impegnativa per tutti i partecipanti che hanno visto la loro idea analizzata, decostruita, svuotata, trasformata, sintetizzata, esplosa e chi più ne ha più ne metta. 

Ci sono dunque voluti 2 turni per dirimere la scelta.

Vincitore assoluto al primo turno con ben 5 voti a favore è stato GIACOMO con "Il sogno del detenuto", un racconto onirico che basa la sua forza narrativa sulla mancanza di punti di riferimento certi.

Al secondo posto a pari punti (4) si sono piazzate ben tre storie, segno evidente di quanto fossero interessanti da sviluppare e meritevoli di approfondimento: TOBIA - Un imprenditore suicida; LUDO + CHIARA - Storia di una bicicletta; FLAVIO - Il dottore dei pazzi.

La seconda votazione ha visto prevalere per un soffio il soggetto di FLAVIO "Il dottore dei pazzi"giocato sullo scambio della personalità.

3.COSA VOLETE RACCONTARE 

 

ovvero : TRUCCHI E SUGGERIMENTI PER GLI SCENEGGIATORI MENO SCAFATI

 

Cosa si deve fare una volta trovato un buon soggetto?
Una volta individuata la storia partiamo RISCRIVENDOLA del tutto, giusto per non farci mancare niente. Dobbiamo in primis assolutamente FARCI DELLE DOMANDE FONDAMENTALI per la riuscita del nostro progetto:


  • 1. Qual'è il soggetto vero e proprio della nostra storia?
  • 2. Di cosa tratta la storia in termini di azione e di personaggio?

Divisi in 2 gruppi i nostri ragazzi hanno lavorato sodo per tutta la sera, cercando di andare al cuore del soggetto scelto. Durante questo percorso però le domande si sono moltiplicate, i dubbi sono aumentati e le incertezze sono venute a galla con tutta la loro forza. insomma stavano creando....

Mentre a casa meditano soluzioni adeguate, noi invece vi invitiamo a seguirci nei prossimi resoconti sulle storie che abbiamo selezionato e vi lanciamo una sfida: raccontateci la vostra storia, quella che vorreste sceneggiare da tempo. 

Spediteci i vostri soggetti a: goolivermail@gmail.com.

a presto
Fede e Raf

 


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Come diventare volontari ad un festival del cinema



Se desiderate diventare volontari ad un festival del cinema per studiare da dentro i meccanismi della distribuzione del prodotto audivisivo, allora siete arrivati nel posto che fa per voi!

In questa breve clip Marco Segato dell'Euganea Film Festival e del Detour, ci spiega come si può diventare collaboratori volontari di questi eventi.



Se poi volete davvere puntare in alto, al Grande cinema con la G maiuscola, allora non vi resta che indirizzarvi subito al sito di cinema avvenire che organizza stage di formazione dal 1992.

Buona fortuna.
Federico

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ARType. Incontri di videoarte



In Veneto l'appuntamento del 2013 con la videoarte è a Vicenza alla Basilica Palladiana con:

ARType. Incontri di videoarte 

A cura di Guido Bartorelli, Paolo Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi, Stefania Portinari

L'inaugurazione sarà venerdì 8 novembre 2013 alle ore 18; la rassegna poi proseguirà fino al 4 dicembre con ingresso libero presso la Basilica Palladiana di Vicenza. Si terrà un ciclo di incontri dedicato al mondo della videoarte, durante i quali interverranno i curatori della mostra “ARType.

Archetipi della videoarte italiana”, tenutasi presso la Basilica Palladiana di Vicenza la scorsa estate, e che ha visto la partecipazione di oltre 7.500 visitatori. Gli incontri in programma intendono illustrare, attraverso la proiezione di video e immagini, i diversi aspetti della videoarte italiana e internazionale, con numerosi approfondimenti su aspetti storici, ma senza tralasciare l’ambito del contemporaneo. 

Gli appuntamenti in programma in Basilica sono cinque, a cadenza settimanale:
  • 1. Venerdì 8 novembre 2013, ore 18, con Paolo Granata, docente all’Università di Bologna, che illustrerà le scelte curatoriali della recente mostra ARType collocandole all’interno di un quadro di carattere generale sulle pratiche della videoarte e della sperimentazione artistica contemporanea. Il progetto ARType, infatti, nasce dal desiderio di sondare alcuni archetipi dell’immaginario contemporaneo, elementi primordiali della cultura umana esplorati attraverso lo sguardo dell’arte, con la convinzione che il linguaggio sperimentale del video d’artista rappresenti una via d’accesso privilegiata per osservare la complessità degli assetti antropologi nel mondo d’oggi. 
  • 2. Venerdì 15 novembre 2013. I’incontro dal titolo “Videoarte oggi e ieri: confronto tra due generazioni” a cura di Guido Bartorelli, docente all’Università di Padova. 
  • 3. Venerdì 22 novembre 2013 sarà la volta di Silvia Grandi, docente all’Università di Bologna, sul tema “Live Video & Music Performing. Improvvisazioni tra visivo e sonoro”. 
  • 4. Venerdì 29 novembre 2013 Stefania Portinari, docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, parlerà di “Videoarte in Veneto tra Biennale e altre esperienze”
  • 5. Mercoledì 4 dicembre 2013 La serie di appuntamenti, infine, terminerà con l’'incontro dal titolo “Gest/azioni. Processi e comportamenti nelle NeoAvanguardie” a cura di Fabiola Naldi, docente all’Università di Bologna. 
Il ciclo di incontri è promosso dal Comune di Vicenza – Assessorato alla Crescita e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, realizzata in collaborazione con l’Università di Bologna – Videoart Yearbook, e con il contributo di AIM Energy.
Dopo la rassegna dello scorso anno, chissà che anche questa edizione non sia un buon viatico per una diffusione più capillare della videaorte in Veneto.
Personalmente mi auguro che la videoarte possa sviluppare sempre più il suo immenso potenziale di espressione e di grande rottura del linguaggio audiovideo; un esempio su tutti i video surreali di Dave Mckean e le opere d'arte della Abramovic.
Lunga vita alla videoarte.

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Il film L'ultima foglia a Padova



Un nuovo appuntamento con un autore del cinema italiano che presenta un suo film. Questa volta tocca al regista Leonardo Frosina, un siciliano residente a Roma, ed al compositore Nicola Giunta, padovano d'adozione ma nato, anche lui, in Sicilia. 

L'incontro si svolgerà al cinema Rex di via S.Osvaldo, il prossimo martedì 5 novembre alle ore 21,00. Verrà presentato il film: "L'ultima foglia". Si tratta di un vero e proprio film low budget. Pensate infatti che il costo della produzione si aggira solamente intorno ai 20.000 euro; non c'è che dire un bell'esempio di cinema indipendente italiano

Il film ha avuto un'ottimo riscontro di critica e pubblico. Infatti è stato selezionato, tra gli altri, dal RIFF e dal Raindance film festival. Questo è il sito ufficiale con il trailer, la cartella stampa e curiosità varie: www.lultimafoglia.com 


A Padova arriverà per ora solo al REX il 5 Novembre alle 21,00, unica data veneta, in quanto il film è ancora in cerca di distribuzione. Il costo del biglietto è di 5€ . 

Vi aspettiamo. 
Federico

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I cortometraggi di Dave McKean



La fantasia al potere. Mai frase potrebbe essere più azzeccata di questa per descrivere i capolavori usciti dalla mente creativa di Dave Mckean. Una frase dello stesso Dave sintetizza al meglio la sua fantasia straripante: 
"La testa mi fa male . Ho troppe immagini nel mio cervello. Presto, qualcuno mi dia un po'  di pellicola prima che la mia testa esploda."
Il lavoro visivo di McKean , in particolare la sua opera cinematografica , richiede che si presti sempre il massimo dell'attenzione. Lui è quello che si pensa quando si parla di un artista visivo; i suoi film sono pieni di immagini bizzarre che sono un piacere assoluto da guardare. 

Per chi non lo conosce, McKean è stato l'illustratore della serie a fumetti di Neil Gaiman "Sandman", ed è stato anche il regista, disegnatore e co- storywriter del film "MirrorMask".

Vi presentiamo ora una rassegna dei suoi cortometraggi più geniali.


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THE WEEK BEFORE

 


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SONNET 138

 

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MIRROR MASK (film)

 

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LOWCRAFT

 

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REASON

 

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